Bentrovato
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martedì 26 luglio 2011
lunedì 18 luglio 2011
La Regione boccia se stessa, stop a progetti anticendio: fermi 10 milioni di euro
[AGENZIA ANSA]
Il Dipartimento regionale delle Foreste propone progetti sul fronte della prevenzione anti-incendio ma l'assessorato regionale all'Agricoltura glieli boccia. Accade in Sicilia, dove la Regione «cassa» se stessa, così rimangono al palo circa 10 milioni di fondi europei, bloccati in cassaforte per il cortocircuito tra uffici pubblici. A sollevare il caso è Giulia Adamo, presidente del gruppo dell'Udc all'Assemblea regionale siciliana.
I progetti «bocciati» in famiglia sono 29: sono stati presentati a valere sulla misura 226 del Piano per lo sviluppo rurale (Psr) 2007-2013 dal titolo «ricostituzione del potenziale forestale e introduzione di
interventi preventivi».
Si tratta di 29 progetti per un totale di 9,286 milioni di euro; il più grosso riguarda l'adeguamento tecnologico e strutturale della sala operativa regionale e delle sale operative provinciali del comando del Corpo forestale per un importo di 4,9 milioni di euro. Tra i progetti non ammessi ci sono poi quelli per la manutenzione delle piste forestali per circa 959 mila euro e la realizzazione di torrette di avvistamento in diverse zone della Sicilia.
«È una situazione incredibile - commenta Giulia Adamo - Siamo di fronte a uffici pubblici che bocciano progetti di altri uffici pubblici, per lo più della stessa amministrazione». L'assessore all'Agricoltura, Elio D'Antrassi, ha annunciato una indagine sul cortocircuito burocratico.
Il Dipartimento regionale delle Foreste propone progetti sul fronte della prevenzione anti-incendio ma l'assessorato regionale all'Agricoltura glieli boccia. Accade in Sicilia, dove la Regione «cassa» se stessa, così rimangono al palo circa 10 milioni di fondi europei, bloccati in cassaforte per il cortocircuito tra uffici pubblici. A sollevare il caso è Giulia Adamo, presidente del gruppo dell'Udc all'Assemblea regionale siciliana.
I progetti «bocciati» in famiglia sono 29: sono stati presentati a valere sulla misura 226 del Piano per lo sviluppo rurale (Psr) 2007-2013 dal titolo «ricostituzione del potenziale forestale e introduzione di
interventi preventivi».
Si tratta di 29 progetti per un totale di 9,286 milioni di euro; il più grosso riguarda l'adeguamento tecnologico e strutturale della sala operativa regionale e delle sale operative provinciali del comando del Corpo forestale per un importo di 4,9 milioni di euro. Tra i progetti non ammessi ci sono poi quelli per la manutenzione delle piste forestali per circa 959 mila euro e la realizzazione di torrette di avvistamento in diverse zone della Sicilia.
«È una situazione incredibile - commenta Giulia Adamo - Siamo di fronte a uffici pubblici che bocciano progetti di altri uffici pubblici, per lo più della stessa amministrazione». L'assessore all'Agricoltura, Elio D'Antrassi, ha annunciato una indagine sul cortocircuito burocratico.
domenica 10 luglio 2011
I fondi sequestrati alla mafia vadano allo sviluppo territoriale
Leggi l'intervento sul sito di Pier Ferdinando Casini sui fondi sequestrati alla mafia.
Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nella sua ultima intervista, rilasciata nell’agosto 1982 a Giorgio Bocca per la Repubblica, sottolineava che “la mafia non è soltanto una questione criminale fine a se stessa, ma anche economica e sociale”, così dicendo pose le premesse di una lotta alla mafia che colpisse anche gli interessi economici e le ricchezze accumulate con i traffici illegali. Da allora tanto si è fatto e grazie ad una legislazione ad hoc e al lavoro congiunto della magistratura e delle forze dell’ordine si è potuto colpire ripetutamente [... clicca qui per continuare a leggere]
Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nella sua ultima intervista, rilasciata nell’agosto 1982 a Giorgio Bocca per la Repubblica, sottolineava che “la mafia non è soltanto una questione criminale fine a se stessa, ma anche economica e sociale”, così dicendo pose le premesse di una lotta alla mafia che colpisse anche gli interessi economici e le ricchezze accumulate con i traffici illegali. Da allora tanto si è fatto e grazie ad una legislazione ad hoc e al lavoro congiunto della magistratura e delle forze dell’ordine si è potuto colpire ripetutamente [... clicca qui per continuare a leggere]
martedì 5 luglio 2011
Nella seduta pomeridiana di martedì 5 luglio 2011 dell'Assemblea regionale siciliana, alla cui presidenza si sono avvicendati il presidente Francesco Cascio e il vice presidente vicario Santi Formica, è stato approvato con 45 voti favorevoli e 3 astenuti il disegno di legge sulla "Disciplina in materia di autorizzazioni all'insediamento dell'esercizio cinematografico".
Mentre è stato rinviato a martedì 12 luglio il seguito della discussione del disegno di legge sulla "Costituzione dell'istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive".
Il presidente Formica ha rinviato i lavori d'Aula a mercoledì 6 luglio 2011 alle ore 16 con all'ordine del giorno lo svolgimento di interrogazioni e di interpellanze della rubrica "Risorse agricole e alimentari".
Mentre è stato rinviato a martedì 12 luglio il seguito della discussione del disegno di legge sulla "Costituzione dell'istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive".
Il presidente Formica ha rinviato i lavori d'Aula a mercoledì 6 luglio 2011 alle ore 16 con all'ordine del giorno lo svolgimento di interrogazioni e di interpellanze della rubrica "Risorse agricole e alimentari".
lunedì 4 luglio 2011
Domani audizione sul futuro occupazionale dei lavoratori del Cres
Domani il presidente della Commissione Lavoro dell'Ars, Toto' Lentini e il presidente della Commissione Attivita' produttive Salvino Caputo hanno convocato, per le 15.30, un'audizione congiunta per discutere delle possibilità occupazionali per i lavoratori del Centro di ricerca elettronica siciliano. Il Cres, infatti, è stato infatti chiuso, dopo essere stato dichiarato fallito, circa due mesi fa. I lavoratori attualmente non usufruiscono nemmeno della cassa integrazione.
Totò Lentini ha sostenuto con forza, anche nei giorni scorsi, la necessità di salvare il Cres e i lavoratori al fine di salvaguardare l'alto patrimonio culturale e l'attività di formazione e ricerca.
"Non possiamo permetterci - ha detto Lentini - di disperdere ricercatori e tecnici specializzati. Ci sono alte professionalità. Al termine dell'audizione abbiamo fissato una nuova riunione da tenersi congiuntamente con la commissione Lavoro. Il governo deve impegnarsi a salvare il Cres per mantenere nel circuito lavorativo e produttivo il personale. Su 42 dipendenti, trentacinque sono tecnici specializzati e ricercatori. Questa condizione di incertezza si trascina ormai da piu' di cinque anni. Dobbiamo abbandonare la logica del consenso e guardare prima di tutto al bene e alla tutela delle risorse presenti nella nostra Isola".
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